Stasera si riparte con la piacevole novità di rivedere in vasca Elisa Fiorini che torna ad indossare la calottina della Rari Nantes: Il portiere a disposizione di coach Posterivo già dal raduno di questa sera.
Nella rosa della formazione 2024-25 della Rari c’è anche Elisa Fiorini che torna ad indossare la canotta della Rari Nantes.
Ciao Elisa torni ad indossare la calottina della Rari Nantes, emozioni?
“Tantissime, ho sempre considerato la Rari casa mia anche quando abitavo a Ferrara, infatti venivo ad allenarmi o a vedere giocare le ragazze tutte le volte che potevo. Tornare al “nido” è bellissimo e emozionante, non vedo l’ora di riprendere da dove ho lasciato”.
Cosa ti aspetti a livello personale dalla stagione?
“Personalmente non saprei, dovrò comunque recuperare la forma fisica di un tempo perché in questi due anni, anche se ho continuato a giocare, non ho minimamente tenuto i ritmi di prima. Detto questo ho voglia di dare tutto quello che posso alla squadra, in termini sia di spogliatoio che di impegno in acqua”.
A livello di squadra che stagione ti aspetti per la Rari?
“La Rari in tutti questi anni ha sempre trovato i playoff in serie A2, confermandosi stagione dopo stagione, anche in annate in cui, magari, non ci si aspettava così tanta qualità. Questa continuità non è certo un caso. Credo che per le conferme che ci sono state e per le straniere che sono state scelte ci siano tutte le condizioni per mantenersi su questa linea. È presto per dire dove si può arrivare, ma penso che ci siano tutte le premesse per fare un campionato di alto livello”.
La voglia di tornare in vasca è stata tanta, cosa ti ha convinto a tornare a giocare?
“In cuor mio ho sempre voluto tornare. Dopo la promozione ho scelto di mettere lo studio davanti alla pallanuoto, una scelta che rifarei. Il 2022 è stato un periodo complicato per me e sentivo di dover fare perlomeno una pausa, dedicandomi completamente a quello che voglio fare nel futuro. Fortunatamente a Ferrara ho avuto la possibilità di continuare a giocare con un gruppo fantastico e di riscoprire una parte della pallanuoto nuova, quella più divertente, dove c’è solo il piacere di giocare. Se sono tornata con questo entusiasmo, sicuramente per buona parte è merito della Pallanuoto Ferrara. Diciamo che questo periodo di “pausa” dall’agonismo mi ha permesso di ricaricare le pile e di tornare a Bologna con più consapevolezze”.
Ti dividi tra studio-lavoro come giornalista e appunto giocatrice … tanti impegni, quale è il segreto per riuscire a far tutto?
“Possiamo dire che quello di giornalista per adesso si tratta di un investimento sul futuro: è iniziato quasi per gioco, ora è un impegno che mi occupa quasi tutte le mie giornate. Penso che la chiave, in questo caso, sia davvero la passione: amo la pallanuoto e il basket, non mi stancherei mai di parlare di questi sport. Anno dopo anno mi sono levata soddisfazioni importanti e l’idea di diventare ufficialmente giornalista, che potrebbe diventare realtà a maggio, sarebbe davvero il coronamento di un’avventura fantastica. Il tutto, però, senza dimenticare gli altri obiettivi lavorativi, ai quali mi sono dedicata all’università. Se c’è la passione, il tempo per fare tutto in qualche modo si trova, è matematico”.
Parliamo un po’ di Rari… gran parte della squadra la conosci già, per averci giocato insieme o per averle viste, che rari sarà?
“Diciamo che rispetto all’ultima squadra con la quale ho giocato ci sono stati diversi cambiamenti: nel 2022 io e altre ragazze della mia età formavano il nucleo “intermedio”, a metà tra un gruppo più esperto e uno di giovani promettenti. Ora la storia è cambiata, le giovani promettenti sono le colonne portanti della squadra e sono arrivate nuove giovani di prospettiva. In generale penso che sia una squadra equilibrata, che come ogni anno dovrà trovare la giusta armonia per giocare al meglio. Il tempo c’è, il ciclo è in corso e per questo sono sicura che nel corso dell’anno si vedranno tanti miglioramenti”.
Si parla di girone Sud, avversarie nuove, nuovi stimoli?
“Sicuramente. Penso che dopo tanti anni in serie A2 giocare a sud possa essere fonte di tanti nuovi stimoli. Personalmente reputo che giocare in campi nuovi contro squadre e giocatrici mai incontrate prima crei quella tensione positiva che non fa mai abbassare la guardia e renda il tutto più divertente. A nord penso che il livello sarà altissimo, dato che ci saranno due neoretrocesse e alcune squadre che si sono rinforzate molto. A sud invece credo che sarà una scoperta, sicuramente Volturno e Civitavecchia partono con qualcosa in più sulla carta, ma come lo scorso anno credo sarà un campionato di equilibrio, non spaccato, come a nord l’anno passato. Ci sarà sicuramente da divertirsi e personalmente non vedo l’ora”.